Associazione Giovani Avvocati Parma

Beni societari, sì al sequestro anche se paralizza l’attività

B

Si possono sequestrare beni societari e conti bancari anche se l’attività ne risulta poi paralizzata.
Per proseguire con il lavoro diventa successivamente necessaria la nomina di un amministratore giudiziario su richiesta dello stesso imprenditore. È quanto affermato dalla Corte di cassazione che, con la sentenza n. 6742 del 12 febbraio 2018, ha respinto il ricorso di due aziende. Non sono servite le obiezioni presentate dalla difesa e con le quali il legale sosteneva che bloccare immobili e conti correnti bancari avrebbe di fatto paralizzato l’attività della società.

In tema di responsabilità dipendente da reato degli enti e persone giuridiche, l’art. 53, dlgs n. 231/2001, prevede la misura cautelare del sequestro preventivo in funzione di confisca sia nella forma diretta avente a oggetto il prezzo o il profitto del reato (art. 19, comma 1, n. 231/2001) sia nella forma per equivalente (art. 19, comma 2, n. 231/2001), fattispecie, quest’ultima che ricorre nel caso in esame.

Il comma 1-bis dell’art. 53 regola nello specifico il caso in cui il sequestro eseguito ai fini della confisca per equivalente prevista dal comma 2 dell’art. 19 abbia a oggetto società, aziende, ovvero beni, ivi compresi titoli, nonché quote azionarie o liquidità anche in deposito, e prevede che siffatta ipotesi il custode amministratore giudiziario ne consente l’utilizzo e la gestione agli organi societari esclusivamente al fine di garantire la continuità e lo sviluppo aziendali, esercitando poteri di vigilanza e riferendone all’autorità giudiziaria. La nomina dell’amministratore giudiziario è, dunque, presupposto imprescindibile per l’esercizio dell’attività aziendale e nel caso in cui venga omessa la parte interessata ha un onere di istanza al giudice che procede, ai sensi dell’art. 47 della «231». Ciò anche perché la ratio delle norme è evidentemente quella di evitare che la disposta misura cautelare possa paralizzare l’ordinaria attività aziendale pregiudicandone la continuità e lo sviluppo e la funzione assegnata al custode amministratore giudiziario è quella di vigilare sull’utilizzo e sulla gestione dell’azienda.

Di Operatore Agap
Associazione Giovani Avvocati Parma

RSS Altalex

Seguici su FaceBook